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Channel: RIDERE SALERNO
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CAMERIERE CON LA PISTOLA!

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Rifle è un centro abitato (city) degli Stati Uniti d'America di soli 6.784 abitanti, situato nella contea di Garfield dello Stato del Colorado.
In questa piccola cittadina in cui portare armi in pubblico è vietato, si trova un ristorante “Shooters”, decisamente a favore del diritto di portare armi. 

All’ingresso del ristorante c’è un cartello che dice “Le armi sono benvenute all’interno. Per favore tenete le armi nella fondina, a meno che ve ne sia necessità. In tal caso, è apprezzata una mira giudiziosa.”

I titolari del ristorante sostengono che è il loro modo di tutelare il diritto di portare armi, previsto dal Secondo Emendamento della Costituzione Americana, ma sempre più contestato dato l’altissimo tasso di morti e feriti per armi da fuoco che si verificano negli USA, con molti che evidenziano come la libertà di portare armi sia ben lontano dal proteggere i cittadini ma li metta invece in pericolo.



Ma intanto è singolare vedere le cameriere venire a prendere le ordinazioni e servire i commensali con una pistola alla fondina.

Nonostante le polemiche, e i dubbi sulla legalità dell’iniziativa, le autorità locali tollerano la politica del locale, anche in considerazione del fatto che comunque Rifle è una cittadina molto tranquilla ed è dal 2001 che non vi sono morti causate da armi da fuoco. 

“Se fosse un bar [dove la gente beve e potrebbe ubriacarsi,] sarebbe diverso”, dice lo sceriffo. “Ma il posto è tranquillo. E fanno degli ottimi hamburger”.

Capite perché io sono sempre più contro i ristoranti e a favore della mia blogger?

L'ultima sua invenzione:
"Macedonia Di Ortaggi Al Forno!"



E........   BUON APPETITO!



ANCORA SIANI! (3)

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<< Nonno che c’è? >>

<< Bello sto Telefono, è comodo, mi piace, i numeri sono grossi, ma perché se premo i numeri si accende il Televisore?  >>

<< Nonnoooo, questo è il Telecomando! >>

………………………

Con la mamma Napoletana non si può fare niente, solo alzare le mani ed arrendersi.

<< Mammaaaa posso andare sullo  scivolo? >>

<< Sei Pazzoooo! E se scivoli? >> 

………………………

Vai a un colloquio di lavoro e ti chiedono:

<< Cerchi lavoro? Hai esperienza? >>

<< Nientedimeno! Se ho esperienza? Sono sei anni che lo cerco! >>




<< La tenete la patente? Nooo?  La tenete l’assicurazione?  Nooo?  La tenete almeno una penna vi devo fare na multa? >>

…………………………

<< A Napoli, non e lo stipendio che è poco, e il mese che è lungo, lungo! >>

…………………………

<< Quanto costano questi crocche? >>

<< Un euro cadauno! >>

<< Vabbè, me lo compro, Ma se cade uno crocche, me ne devi dare un altro però! >>


Per chi ama Alessandro Siani:

http://rideresalerno.blogspot.it/2016/05/ancora-siani-2.html

http://rideresalerno.blogspot.it/2016/04/ancora-alessandro-siani.html

LA SALERNO CHE FU! (72)

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Ma nella Salerno che fu, quando il Generale Inverno faceva veramente il suo dovere, come facevano ad addormentarsi la notte? 

Avete mai sentito parlare del Prete? 
il Prete di cui parlo era un'apparecchiatura costituita da una specie di marmitta di rame contenente della brace, sormontata da un'incastellatura di legno, per evitare che le lenzuola e le coperte prendessero fuoco.



C’era anche chi ricorreva ad un aggeggio poi caduto in disuso: la bottiglia di acqua calda. In principio si trattava di un contenitore di zinco o di stagno a forma di bottiglia, in cui si introduceva l'acqua bollente. Dopo di che, bisognava avvitare accuratamente il tappo, magari servendosi di un pappagallo, che non è il pennuto omonimo ma quell'arnese da idraulico che prende il nome dalla sua somiglianza. Di solito, se non si avvitava bene il tappo, il recipiente cominciava a perdere lentamente il contenuto verso le prime ore del mattino, quando l'acqua calda era diventata gelata. 



A quei tempi nei letti matrimoniali i coniugi non dormivano mai da soli, li dividevano con almeno tre o quattro bambini, così quando si svegliavano con le lenzuola bagnate, non erano in grado di capire subito se l'acqua era uscita dalla bottiglia o dalle creature. Per cui, tanto per non sbagliarsi, sculacciavano i bambini nel sonno e si ripromettevano di stringere meglio il tappo la sera successiva.

Col passare del tempo il rigido recipiente venne sostituito con una «borsa calda». Questa era un involucro di gomma, rivestita in seguito di morbida stoffa a disegni scozzesi. L'acqua vi si manteneva calda più a lungo. 

Ma questa probabilmente l’abbiamo conosciuta anche noi.

Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/05/la-salerno-che-fu-71.html

MARY E LA TATTICA DELLA LAGNA!

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Ridere è bello! Ridere fa bene! C’è chi afferma che è più facile far piangere che far ridere! Alcuni per far ridere, a volte sono pagati per questo, ricorrono al linguaggio scurrile, e perlopiù a situazioni sessuali imbarazzanti. 

Poi c'è a chi piace ridere alle spalle degli altri! Non è ne etico, ne necessario. Non è più bello ridere di noi stessi? Per sentirci bene non è necessario offendere le altre persone! 

Il mio pensiero è, che si può ridere con poco, non ci vuole molto, zero euro. Una bella giornata di sole, passeggiare insieme alle persone che amiamo.

Inventarci qualcosa, che ci vuole? Un poco di spensieratezza. Che ci guadagniamo a lamentarci sempre? Stacchiamoci dalle macchine, dal telegiornale, dalle cattive notizie giornaliere, e usciamo, c'è un mondo che ci aspetta.

E intanto gustiamoci come aperitivo questo Video.

Per altri Video guardatevi nel Blog:

  I Video di Ridere Salerno!


IL MONDO SECONDO FRASSICA! (5)

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Oggi la gente è fortunata. Ha l’imbarazzo della scelta. Quanti film, quanti bei programmi in Televisione. Quanta bella Pubblicità!

In questi giorni tutti parlano dell’inizio di un nuovo Reality, un nuovo format Polacco. 

L’idea sembra ottima. Dovrebbero mandare in onda una trasmissione che in altre nazioni è già di successo. Sarebbe trasmessa da Canale 5 e si intitolerà: “ La Grande Gabbia. “




Dentro una gabbia, in diretta da Cinecittà, dallo Studio 5, entreranno 12 donne e 12 uomini. A ogni puntata un Leone mangerà un concorrente, (il più stupido della settimana). 

Alla ventiquattresima e ultima puntata vincerà 100.000 euro l’unico concorrente rimasto in vita.



Viva la Televisione e, perché no, viva anche la Pubblicità. 

E SE CRISTO TORNASSE! (44)

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Sono scomparsi i ciabattini. “Usa e getta” è la politica del mercato. Dalle lenti e le macchine fotografiche, alle lamette da barba e quanto altro.

Potrebbe sembrare, ma solo apparentemente, che tutto sommato la gente non è costretta con la forza ad entrare nei negozi e spendere, si deve purtroppo convenire che la questione non è così semplicistica.

Alcuni beni tanto pubblicizzati oggi, sono fatti passare per valori sociali. Se non hai quel tipo di auto, quel determinato orologio, se non  vesti con quella marca, se non ti puoi permettere quello che hanno tutti,  sei nessuno e quindi vivi male!



Immaginate come ci si può sentire se qualcuno vi chiede il numero di cellulare a rispondere:
 << Io non uso il cellulare! >> 

Se voi riuscite a non sentirvi male, provate a chiedere ai vostri figli come si sentirebbero! E scontato asserire che nella società d’oggi, non conta più quello che si è, come esseri umani dotati d’intelligenza e sensibilità.

Sembra del tutto prevalere l’aspetto economico: “Se non hai, non vali.”

A parole tutti dicono d’aver scoperto da qualche tempo, che il possesso e il consumo di beni non soddisfano quanto il desiderio di trovare un senso nella vita. Tutti affermano d’aver capito che accumulare beni materiali non può riempire una vita vuota e priva di sicurezza o di scopo. 

Ma poi quando si passa dal dire al fare si capisce che il messaggio in realtà, non è stato ancora compreso del tutto.

Per chi ama questo tipo di Argomenti:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/05/e-se-cristo-tornasse-43.html

MANUALE AUTODIFESA VERBALE(25)

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Ma poi perché dobbiamo combattere sempre con tutti perché ci diano ragione su ogni cosa?

Siamo disposti a sacrificare moltissimo solo per riuscire ad avere alla fine sempre ragione. Relazioni di successo, amicizie, belle serate in compagnia; a litigare con i figli, genitori e colleghi, e solo per poter uscire da una discussione come vincitori.

Ma perché vogliamo a tutti i costi avere sempre e comunque ragione? 

Cosa è più importante nella vita: La Relazione che abbiamo con le persone o il loro punto di vista? E una volta riusciti a far valere le nostre idee cosa ci daranno? Una coppa da esporre sul caminetto? 

Non riceveremo assolutamente niente e quindi valutiamo le nostre priorità e chiediamoci se le discussioni che vogliamo vincere sono davvero così importanti per noi, e soprattutto se renderanno la nostra vita più serena.



Non sarebbe molto meglio iniziare a fare nostro questo tipo di frasario?

...................................

“Questa è la tua opinione e io la rispetto.”

“Sì, devo ammetterlo, dal tuo punto di vista hai ragione.”

“Hai espresso chiaramente la tua idea al riguardo e la capisco.”

“Su quanto affermi vale la pena di riflettere. Ci devo pensare su un po’.”

“Sì, capisco il tuo punto di vista.”

...................................

Non aggiungiamo alcun “però” o “ma” alle frasi sopra riportate, rinunciamo a qualsiasi ulteriore confronto. Lasciamo l’opinione dell’altro esattamente così com'era. Lasciamogli la libertà di esprimere le sue convinzioni.

Cosa succederà di buono per noi? All'improvviso miglioreranno del 100% tutte le nostre Relazioni.

Per chi ama questo tipo di Argomenti:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/05/manuale-autodifesa-verbale24.html

I MIRACOLI DI GESU' !

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E c’è chi ha il coraggio di criticare i Genitori perché insegnano la parola di Dio ai figli! Secondo questo illuminato pensiero i Genitori dovrebbero preoccuparsi delle cose materiali e della salute del Figlio, ma lasciare l’insegnamento religioso alla scuola, alla chiesa, al caso. I risultati di questa modo di pensare sono sotto gli occhi di tutti. 

Cosa sanno i Ragazzi di Dio e della Bibbia?  Alcuni anni fa un Maestro delle elementari, in provincia di Napoli raccolse in un libro alcuni temi redatti da bambini su temi religiosi. Sicuramente è solo la punta dell’iceberg, ma siamo sicuri che si tratti solo di una minoranza?



TEMA: PARLA DEI MIRACOLI DI GESU’!

Gesù quando è stato circa 2000 anni fa sul nostro pianeta Terra ha fatto moltissimi Miracoli:
Il Cecato, il Lebbroso, il Paralitico, il Sordo, la tempesta sedata, la camminata sulle acque, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, l’acqua che diventa vino, la risurrezione di Lazzaro, ecc. ecc. 

Per me invece il Miracolo più grande Gesù l'ha fatto quando si è risorto da solo senza farsi aiutare da nessuno.

Ma un Miracolo, alla nostra famiglia, Gesù non l'ha fatto, eppure c’è l’abbiamo chiesto tantissime volte:

Ma perché non ha salvato mio Fratello dalla droga?


LA SALERNO CHE FU! (73)

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Eravamo semplicemente ragazzi senza guida. Come si dice: "senza arte ne parte."

Qualcosa che era normale vedere per Salerno a quei tempi, erano le  lunghe file di seminaristi con vocazioni religiose. Poi c’era chi si impegnava socialmente o chi si interessava di politica. Spesso notavo i giovani comunisti impegnati nel volantinaggio, o anche i giovani di destra più spavaldi e determinati. Non che mi interessasse qualche ideologia in particolare, ma  non potevo non pensare come almeno loro credessero in qualcosa, avessero uno scopo nella vita.

Il mio gruppo si limitava ad esistere. Il nostro scopo era trovare qualcosa che per noi fosse divertente da fare. Facevamo cose strane, sicuramente stupide, ma cosa fare per riempire altrimenti un vuoto mentale? Una vita che sembrava assolutamente inutile?

Ogni tanto ci creavamo uno slogan, un modo di dire, una parola, un’espressione più o meno articolata. Qualcuno un giorno disse che cercava la chiave della vita. Per un periodo divenne il nostro tormentone. Hai trovato la chiave? Stai cercando la chiave? E ridevamo come deficienti! 

Una sera notammo una giovane coppietta che frequentava la nostra zona. Erano soliti incontrarsi di sera e cercare qualche posto per isolarsi.
Una traversina buia, una panchina isolata, per loro andava bene tutto. Diventarono il nostro bersaglio preferito. Ci appostavamo, li seguivamo e cominciavamo ad infastidirli. Qualche pietra, qualche urlo. Diventammo il loro incubo, non potevano più vedersi senza essere in qualche modo infastiditi. 



In un’altra occasione eravamo al nostro bar preferito, dove passavamo il tempo a parlare di calcio e a giocare a carte o al flipper. Nel locale entrò un giovane signore, educato, distinto e riservato. Solo da qualche anno si era sposato ed era venuto ad abitare nella nostra zona. Era impiegato in qualche ufficio comunale, veramente una persona a modo prima di essere preso di mira da noi. 

Quale fu l’errore più grande della sua vita? Ebbene una sera entrò nel nostro bar e chiese al gestore se aveva da prestargli cinque  lire per prendere l’ascensore. Non l’avesse mai fatto! 
Lui ogni sera era solito venire al bar a comprare un litro di latte. La sera successiva mentre chiedeva alla cassa il latte, uno di noi si rivolse al gestore chiedendogli se avesse 5 lire da dargli. Non successe niente. Il buon uomo non ci fece neanche caso. Ma la stessa cosa avvenne anche nelle sere successive. Ogni volta che entrava nel bar, qualcuno di noi tirava fuori una frase compiuta: “Ho perso cinque  lire, chi l’ha trovata?” – “Per cinque  lire , non mi ha fatto entrare al cinema!” - “Mia madre non mi ha voluto dare neanche cinque lire”…

Cosa ci vuole per trasformare un distinto ed educato signore in una belva infuriata! La sua reazione, ovviamente, invece di scoraggiarci ci spinse a continuare la tortura.  Così bastava vederlo in lontananza per iniziare il coro: 
“Cinque  lire. Cinque  lire. Cinque  lire!”

Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/05/la-salerno-che-fu-72.html

MARY E LA TATTICA DELL’ELASTICO!

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Ridere è bello! Ridere fa bene! C’è chi afferma che è più facile far piangere che far ridere! Alcuni per far ridere, a volte sono pagati per questo, ricorrono al linguaggio scurrile, e perlopiù a situazioni sessuali imbarazzanti. 

Poi c'è a chi piace ridere alle spalle degli altri! Non è ne etico, ne necessario. Non è più bello ridere di noi stessi? Per sentirci bene non è necessario offendere le altre persone! 

Il mio pensiero è, che si può ridere con poco, non ci vuole molto, zero euro. Una bella giornata di sole, passeggiare insieme alle persone che amiamo.

Inventarci qualcosa, che ci vuole? Un poco di spensieratezza. Che ci guadagniamo a lamentarci sempre? Stacchiamoci dalle macchine, dal telegiornale, dalle cattive notizie giornaliere, e usciamo, c'è un mondo che ci aspetta.

E intanto gustiamoci come aperitivo questo Video.

Per altri Video guardatevi nel Blog:

  I Video di Ridere Salerno!





I MISTERI DI TEX WILLER !

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È più agile dell'Uomo Ragno. non c'è parete di nono grado che Tex Willer non sia capace di scalaresotto la  pioggia, la neve o il sole del deserto, o meglio ancora nelle notti senza luna.

Da dove gli vengano tutte le sue capacità non lo sappiamo: Tiger Jack, il suo fido amico indiano è scontato che sappia fare un certo tipo di cose collegate alla natura. Ma Tex? Dove mai avrà imparato a scalare montagne? Lui è cresciuto nel Texas dove l'altura più elevata è la cacca di una mucca!


 E come ha potuto Tex Willer sopravvivere per più di 300 volte ad attacchi portati con ogni tipo di armi (balestre, mitragliatrici, massi) e animali (falchi, leoni, pantere)?

Tex sa fare tutto. E' il primo della classe in qualsiasi materia. Il più veloce con la pistola, il più preciso col fucile, il campione virtuale del mondo dei pesi mediomassimi, e anche il più grande giocatore di poker della storia e il miglior baro.

Dove e come abbia imparato non si sa, certo è che è in grado di sfidare e battere gli spennapolli di professione che infestano i battelli sul Mississippi. Tex, nelle sue storie, ha giocato a poker circa una ventina di volte e quando ha perso (due volte), è perché lo ha fatto apposta, per illudere l'avversario. 

Ma come è possibile? Ma come fa?


SCUSE AL POSTO VOSTRO!

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Chiedere Scusa e ammettere di avere sbagliato è difficile, e molte persone fanno molta fatica a dire delle parole che possono essere fondamentali per ricucire un rapporto.

In Giappone, e dove se no,  è nato un servizio che  permette di chiedere Scusa, senza doversi sobbarcare l’imbarazzo di farlo: in pratica, si può pagare una persona che chiede Scusa al posto nostro, consentendoci così di farci perdonare, ma non facendolo di persona.

Le “Agenzie Di Scuse” formano i propri dipendenti su come comportarsi nel chiedere Scusa anche a seconda della gravità della situazione per cui si vuole chiedere Scusa: quindi le Scuse sono realmente portate nel migliore modo possibile.


Il costo del Servizio cambia a seconda del tipo di Scuse: si va da una media di 100 euro per Scuse via mail o telefono, a 200 euro per Scuse fatte di persona. Spesso sono previsti extra aggiuntivi, come il fatto che le Scuse siano fatte piangendo.

Non mancano le critiche a questi servizi, perché secondo molti la parte più importante del chiedere Scusa non sono le parole scelte, ma il fatto che lo si fa di persona, e pagare qualcuno per farlo al posto proprio vuol dire cercare di aggirare l’ostacolo emotivo che è invece il punto cruciale.

E grazie! Perché allora non siamo tutti Giapponesi?

IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO: LA SVIZZERA!

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Chi si ricorda il successo avuto alcuni anni fa dal libro: “ Io speriamo che me la cavo? “

Il testo conteneva alcuni temi redatti da ragazzini dell’hinterland Napoletano e  raccolti da un maestro elementare. Mi sono chiesto:
Chissà quanti testi del genere ci saranno ancora sul web e ne ho trovati alcuni, Questo per dimostrare che il genio non si nasconde solo in un paese o in una regione. Futuri cervelloni ne abbiamo a bizzeffe. speriamo che una volta cresciuti scappino da qualche altra parte.


TEMA: LA SVIZZERA!

La Svizzera è un piccolo paese dell'Europa che si affaccia sulla Svizzera, l'Italia, la Germania, la Svizzera e l'Austria. 

Ha molti laghi e molte montagne, ma il mare non bagna la Svizzera, e soprattutto Berna.

La Svizzera vende le armi a tutto il mondo per falli scannare, ma lei non fa neanche una guerra piccolissima. Con quei soldi costruisce le banche. Ma non le banche buone. Le banche dei cattivi, specialmente i drogati, i delinquenti della Sicilia e della Cina, mettono lì i soldi, i miliardi.

La polizia va, dice di chi sono questi soldi, non lo so, non te lo dico, sono fatti miei, la banca è chiusa. Ma non era chiusa! Aperta, era!!

La Svizzera, se a Napoli tieni il tumore, a Napoli muori, ma se vai in Svizzera muori più tardi, oppure vivi, perché le cliniche sono bellissime. Tappeti, fiori, le scale pulite, neanche un topo di fogna.

Però si paga molto, se non fai il contrabbando non ci puoi andare. 


GIUSTIFICAZIONI A SCUOLA (2)

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Chi di noi da ragazzo non ha dovuto giustificare in qualche maniera le proprie assenze scolastiche? Ma chi avrebbe mai pensato che qualcuno potesse addirittura raccogliere in un testo le giustificazioni più strane? Alcune sono proprio esilaranti!

...........................................

“ Ha ceduto una diga in Puglia! "
(Ma noi siamo in Lombardia) 


“ Serata godereccia iniziata bene, ma finita male! ”


“ Dispersione della nonna e conseguente ricerca! ”




“ Morte presunta. Per fortuna solo presunta! ”


“ Indigestione di wurstel con conseguente diarrea! “


“ Caduta meteorite in strada che mi impediva il passaggio! ”


“ Non riesco proprio ad essere puntuale! ”


“ Partecipato al funerale del Nonno! “
( Scorrendo il registro si scoprì che era l’ottavo funerale del nonno a cui partecipava.)

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Se vuoi leggere altri tipi di Giustificazioni:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/04/giustificazioni-scuola.html

LA SALERNO CHE FU! (74)

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In tutti i bar, venduta a bicchieri al banco, la Spuma ha dissetato la nostra generazione. 

Diffusissima a partire dagli anni ’40 in tutta Italia, in realtà era l’onnipresente bevanda a casa delle anziane zie pronte sempre ad offrirtene un ricco bicchierone. 



Era anche quella che al circolino era mescolata con il vino rosso, oppure per diluire la birra.
Nonna della Coca-Cola, cugina del Chinotto, fu il vero soft drink tutto italiano degli anni ’60. 

La Spuma nera si comperava in ogni bar (i bar degli anni ’60) e veniva servita a bicchieri da 50 o da 100 lire, direttamente da bottiglie da un litro prodotte da aziende diverse e, quindi, tendenzialmente senza marca.

In realtà la marca era il nome stesso: Spuma Nera!
La più famosa e più gustosa era quella della Giommi (Lo slogan dell’azienda era “Apri l’occhio, bevi Giommi” con una faccina stilizzata che si tirava l’occhio), ma esisteva anche la gamma di spume Spumador e Paoletti.



Con il gran successo della Spuma nera apparve sul mercato anche una versione bianca, che però sembrava gassosa sia nella vista che nel sapore, e quindi non ebbe particolare successo.

Ecco noi ragazzi degli anni 60’ siamo cresciuti con lei al baretto, all'oratorio, al mare, al circolo, tutto poteva mancare, la Spuma no!


Per altre chicche sulla salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/05/la-salerno-che-fu-73.html


IL SALVATORE DI LUCERTOLE!

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Le dimensioni contano. Lo sanno tutti. Un leopardo non attaccherebbe mai un coccodrillo. Ma quando il felino in questione è un gatto, e il rettile è una lucertola, una tradizione consolidata da millenni ci narra che la caccia è aperta. 
Gli spietati mici amano inseguire le indifese lucertole, torturarle come inquisitori medievali e, a volte, anche sgranocchiarle. Questione di istinto naturale e, soprattutto, di dimensioni.

Ognuno di noi ha assistito, nel giardino della casa di campagna dei nonni o nel cortile al mare, alla disperata fuga di una lucertola inseguita dal giurassico Romeo domestico. Se hai otto anni fai il tifo per il gatto e ridi divertito, se ne hai di più neanche ci fai troppo caso. 

Ma di grazia, quanti al mondo, fanno il tifo per la lucertola? 


Qualcuno c’è! Ci sono in giro i cosiddetti: “Salvatori di Lucertole” che se presenti all'evento, bloccano il gatto e fanno scappare la lucertola.

Io lo confesso apertamente, non me ne vergogno, sono un Salvatore di lucertole, e non solo. 

Una volta notai otto formichine che cercavano di trasportare un millepiedi nella loro tana. Il poverino cercava di divincolarsi ma era inutile. Le formichine si ammazzarono di lavoro trasportando l’insetto per una trentina di minuti e percorrendo circa una cinquantina di metri, lo so perché seguii tutto il percorso. 
Quando arrivarono all'ingresso del formicaio e, stavano per portare dentro la loro preda intervenni prontamente, presi il millepiedi con un fazzolettino e lo liberai portandolo in un posto tranquillo tra l’erba lontano dalle fameliche formichine. 

Non potete proprio immaginare la disperazione delle formiche!

IL MONDO SECONDO FRASSICA! (6)

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Quando non c’era la televisione non c’era neanche la Pubblicità. La gente non sapeva cosa comprare. Che auto comprare? Che detersivo usare?
Chi ci sapeva dire qual era il bianco più bianco? Quale mastice per le dentiere adottare? Nessuno ti chiedeva se volevi 2 fustini in cambio di 1.
E soprattutto nessuno sapeva come adoperare i prodotti, nessuno ci aveva insegnato a usare lo spazzolino, il dentifricio, le lamette da barba.
C’erano quelli che con lo spazzolino si pettinavano o cercavano di scrivere, molti condivano le insalate col dentifricio, qualcuno metteva le lamette nei panini, tagliandosi e rischiando la vita.

Benedetta la Pubblicità. Oggi è cambiato tutto in meglio. Con la Pubblicità la gente viene a conoscenza delle varie marche.

Mi racconta mia nonna che andava alla bottega alimentare e chiedeva:
 << Scusi signor commesso che lavora qui, gentilmente mi darebbe un detersivo? >> 



E il commesso: << Scusi nonna, di che marca? >>

E mia nonna, con grande imbarazzo: 
<< Scusi signor commesso che lavora qui, che cos'è la marca? >>

A questa domanda nessuna risposta da parte del commesso che lavorava lì, grande silenzio. Grande smarrimento. Il commesso che lavorava lì, per togliersi dall'imbarazzo, diceva che il negozio doveva chiudere, che s’era fatto tardi, che aveva lasciato il gas acceso, che doveva portare il suo cane a fare i bisogni e che non poteva perdere tempo a parlare con le vecchiette chiacchierone. 

Era evidente che il commesso che lavorava lì non conosceva neanche lui la parola “marca”. Quando arrivò la televisione arrivò la Pubblicità. A volte mi piace più la Pubblicità delle trasmissioni, ma c’è tanta gente che appena vede la Pubblicità si arma di telecomando e cambia canale.

Trova sul Blog altre chicche di Frassica!

AL SOLITO POSTO!

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Entri, fai due passi in casa e vieni rimproverato perché non ti metti le pattine, qualcuno ti grida dietro che i pavimenti sono appena stati lavati. Del lavaggio non c’è traccia, beninteso; ma ti togli le scarpe sporche e le depositi all'ingresso. Ti giri: non ci sono più. Forse non ci sono mai state.

 << Hai visto le mie scarpe? >>

<< Sono al Solito Posto, dove vuoi che siano! >>

……………………………

Appoggi un libro sulla poltrona dopo averci messo un segnalibro. Ti giri. Il segnalibro è nel cassetto assieme a tutti gli altri segnalibri e ti ci vogliono sei minuti per ricordare dove eri arrivato, sempre che tu riesca a ritrovare il libro. 
Dov'è finito il libro? Indovina come ti risponde? 
<< Nel Solito Posto! >> 
Sempre che trovi di nuovo la poltrona, certo.




Metti in ordine i cacciaviti sul banco, i calzini nel terzo cassetto, l’olio per motori in cantina, i CD nello stereo, il giornale nel porta giornali. 
Ti giri: tutto sparito. 

Ci sono tende che non hai mai visto prima, il portariviste è in bambù mentre prima era in plastica, il gatto non è più rosso, i tuoi CD sono stati deportati in cantina, l’olio è sul terrazzo, i cacciaviti nel cassetto delle posate e i calzini, dove sono i calzini? 

Beh, che domanda. Vuoi veramente la risposta?
  << Al Solito Posto! >>

Un Solito Posto  sempre in divenire, cambia con le maree, con il magnetismo, e a seconda delle parole che pronunci.

LA CUCINA DI TEX WILLER! (6)

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Tex Willer oltre a mangiare di continuo bistecche e patatine, beve birra e whisky in gran quantità, e offre da bere a tutti!

Al bancone dei saloon, Tex si dimostra sempre molto generoso: ha infatti «offerto da bere» , più di 50 volte dall'inizio delle sue avventure. A dire il vero lo faceva soprattutto i primi tempi, poi è andato calando (27 volte nei primi 100 numeri, 18 volte dal 101 al 300, 6 volte dal 301 al 431, una volta nei  «Texoni»). Insomma invecchiando sta diventando un Taccagnone.

E’ anche vero che non è sempre semplice offrire da bere a tutti, significa vedersi arrivare al banco cinquanta o cento disperati che non vedono l'ora di poppare whisky come vitellini. 
Ma perché Tex  lo fa? 

In genere, per riportare la pace dopo un pestaggio o una maxirissa da lui stesso provocata. Oppure, a volte, dopo aver vinto a poker. O ancora, quando finge di essere un fuorilegge, per darsi un'immagine incanaglita e accattivarsi il grosso della banda, notoriamente formato da un branco di cavernicoli pronti ad adorare chi offre loro un bicchiere di bruciabudella.

Insomma un uomo di brutte e cattive abitudini! Ecco perché vi dico, almeno all'ora di pranzo, di evitare d’imitare siffatto personaggio e andare invece subito su:  “ Briciole di dolcezza! “

Oggi la mia impagabile chef, (non l'ho mai pagata) ha postato una cosa che ha destato il mio interesse:


Focaccione Rucola e Pecorino

Vi allego il link e la foto! Non vi sentite ispirati anche voi?



IL BATTESIMO!

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E c’è chi ha il coraggio di criticare i Genitori perché insegnano la parola di Dio ai figli! Secondo questo illuminato pensiero i genitori dovrebbero preoccuparsi delle cose materiali e della salute del figlio, ma lasciare l’insegnamento religioso alla scuola, alla chiesa, al caso. I risultati di questa modo di pensare sono sotto gli occhi di tutti. 

Cosa sanno i ragazzi di Dio e della Bibbia?  Alcuni anni fa un maestro delle elementari, in provincia di Napoli raccolse in un libro alcuni temi redatti da bambini su temi religiosi. Sicuramente è solo la punta dell’iceberg, ma siamo sicuri che si tratti solo di una minoranza?

TEMA:  IL BATTESIMO!

La parola «Battesimo» è una parola famosissima, che si pronuncia: «Battesimo» in tutte le lingue del mondo, perché deriva da San Giovanni Battista.

Giovanni Battista lavorava nel deserto, Battezzava i peccatori e li lavava con lo Spirito Santo. Era vestito di stracci e digiunava quaranta giorni al mese.


Egli battezzò un fiume «Giordano» e gridava tutto solo nel deserto ma nessuno lo sentiva; solo se tirava un po' di vento o c'era l'eco si capiva qualcosa, ma di rado. Così non sapremo mai perché gridava tanto.

Quando incontrò Gesù, Giovanni per poco non sveniva dall'emozione, ma Gesù lo guardò con i suoi occhi azzurri e lui riprese fiato.

Ma purtroppo a quel tempo c'era un Re cattivissimo che si chiamava Erode Antico. Erode Antico fece arrestare Giovanni e lo buttò in prigione per far piacere alla moglie, che non si voleva Battezzare. Poi arrivò una ballerina, Salomè, che danzò per lui e come regalo chiese la testa di Giovanni Battista. 

Erode prima non gliela voleva dare, per paura che se la sognava, poi l'accontentò. La testa la misero in un piatto d'oro, il corpo lo lasciarono seduto in prigione.

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